lunedì 7 settembre 2015

Benvenuti in Birmania: Mingalaba’.

Gentili, spiritosi, simpatici, attenti, curiosi, appassionati, onesti, i birmani vogliono giocare un ruolo  nel mondo  e sapere cosa ne pensate voi del loro di mondo. 
Prima di descrivere il nostro itinerario, come sempre rigorosamente fai da te e senza alcun supporto di agenzie, ci teniamo a sottolineare quanto sia importante il vostro primo approccio con questo paese.


Riportiamo una frase di un famoso libro scritto da U Win Tin, leader dell’NDL  ed ex prigioniero politico:
“Vogliamo che i turisti vengano in Birmania non per dare un mano alla giunta militare ma per rendersi conto  della situazione politica complessiva, economica e morale  e quindi sapere in caso come aiutare la gente del posto. E’ per questa ragione che non ci piacciono i viaggi organizzati”
Sul piano sicurezza potete dormire sonni tranquilli, mai sentiti più a nostro agio e sicuri in un paese come questo; lo avverti dal primo momento e anche passeggiare in piena notte vi sembrerà la cosa più naturale del mondo. Quindi amici fate il pieno di consigli e di appunti di viaggio e preparatevi  a respirare aria di un paese unico al mondo.
Il nostro itinerario e’ iniziato dal nord, per un semplice fattore logistico e di tempo. Atterrando con il volo intercontinentale a Mandaly potrete iniziare subito l’esplorazione del nord e terminare poi nella capitale Yangon, dove ripartirete con il volo di rientro.
Il Nord e’senza dubbio più autentico e affascinante e iniziare il vostro viaggio da qui e’ pura magia.


Mandalay e’ la capitale culturale della Birmania , benché molto trafficata e caotica e’ un ottima base di partenza per la visita delle vecchie capitali che sono dislocate a pochi chilometri e quindi visitabili in pochi giorni. 

Anche Mandalay però ha il suo fascino, a nostro avviso basta un giorno per visitarla, e se noleggiate un piccolo motorino con autista vi godrete gli scorgi più belli, lasciandovi trasportare da chi vive li e che quindi vi saprà portare nei luoghi giusti e nei momenti giusti.


Per pochi dollari visiterete il centro, i suoi mercati e le meravigliose pagode.
Al tramonto non perdetevi la Mandaly Hill una collina dove in cima sorge un famoso tempio e dove potrete ammirare il tramonto circondati da monaci in preghiera. La salita a piedi nudi dura 45 minuti, ma volendo se proprio non ve la sentite potete farvi portare direttamente all’entrata da un mototaxi.


Un giro al Mandaly palace e a Mahamuni Paya una pagoda contenente un enorme statua del budda che viene amorevolmente lucidato ogni mattina dai monaci .
Passato un giorno a Mandalay consigliamo di dedicarvi alle città antiche, altri due giorni dovrebbero bastare. Il primo giorno contrattate un mototaxi per percorrere l’intero giro che vi porterà a Inwa, Sagaing e Amarapura.
Organizzate la giornata in modo da lasciare Amarapura per ultima e poter così ammirare il tramonto con il suo famoso e spettacolare ponte in tek.

Tenete per prima Sagaing, una collina disseminata di stupe bianche dove in cima si erge la Soon U Ponya Shin Paya  un antico santuario dove si arriva dopo un lunga camminata di 430 gradini, ma l’atmosfera che troverete vale tutte le vostre fatiche.
Prendete fiato e risalite sul vostro prezioso mototaxi che vi condurrà alla seconda capitale antica: Inwa.

Si raggiunge dopo una breve traversata su di una barca in legno e sulla sponda troverete centinaia di carretti trainati da cavalli che vi offriranno di portarvi alla visita dell’antica capitale. Ora a seconda del tempo che avete a disposizione potete scegliere questa ultima opzione o farvela a piedi.
Tenete però in considerazione che i siti sono molto distanti l’uno dall’altro e dovete camminare sotto il sole di mezzogiorno per poter vederli tutti . Noi siamo saliti sul calesse semplicemente perché  avevamo poco tempo e in due ore siamo riusciti a visitarli tutti, rendendo felice anche chi guidava il calesse che di solito sono più che desiderosi di raccontarvi la storia della loro città.
Ultima tappa Amarapura con il suo famosissimo U Bein’s Bridge, soggetto di moltissime cartoline.
Imperdibile al tramonto anche se molto affollato di turisti e di viaggiatori locali che spesso si fermano sotto di esso a giocare qualche partita di calcio in attesa del calare del sole.



Malgrado la folla, e’ un posto magico e al tramonto trovatevi un posticino tutto vostro dove scattare splendide fotografie del sole che cala sullo sfondo di questo maestoso ponte in tek.
La seconda giornata a Mandalay organizzatela per la visita di Mingum, ultima tra le vecchie capitali.


Qui potete raggiungerla per conto vostro salendo su uno  dei tanti traghetti che parte la mattina presto e in due ore vi porta a destinazione. Il traghetto di rientro parte però alle 13:00, unico orario disponibile, ma metà giornata e’ più che sufficiente per visitare tutto.



Sede di tre pagode molto particolari  Mingun e’ un piccolo villaggio in riva al fiume e salire a piedi scalzi in cima alla Mongun Paya offre vedute spettacolari.
Rientrati da Mingun avrete tutto il tempo di salire sul primo bus con destinazione Bagan. 
In sole 4 ore raggiungerete la città su una strada del tutto asfaltata, senza alcuna necessità di servirvi di un volo aereo, anzi il paesaggio che attraversate e’ senza dubbio da non perdere.
Bagan: che dire di Bagan?


Marco Polo la definì come uno dei luoghi più belli al mondo.
Una delle principali attrazioni del Myanmar, Bagan si estende su una superficie di 67 Kmq ed e’ disseminata di centinaia di templi antichi. La cittadina più attiva della zona nonché nodo principale di tutti i trasporti e’ Nyaung U, circa a 4 km da old Bagan.


Qui troverete centinaia di guest house economiche e altrettanti ristoranti oltre che i maggiori centri di informazioni turistiche. Vi consigliamo di alloggiare in questa zona e noleggiare una bicicletta per due giorni  e organizzarvi così la visita dell’intero sito liberamente. A nostro avviso due giorni sono sufficienti per riuscire a raggiungere tutti i templi e visitarli in tutta tranquillità scegliendo quello che preferite per ammirare il tramonto e l’alba cercando di sfuggire alla calca dei turisti. Ogni tempio ha la sua caratteristica particolare sta a voi riuscire a coglierla. Cercate di visitarli in piena tranquillità  dedicando il giusto tempo ad ogni sito che merita di essere esplorato.


Un overdose di cultura e di spiritualità , non sarà difficile innamoravi di questo posto.
Noi lo abbiamo visitato l’ultimo giorno dell’anno, non a caso perché volevamo sorvolare i templi in mongolfiera per capodanno. Ora questa escursione e’ giusto segnalarvi che va prenotata per tempo. E’ molto turistica e costosa rispetto a quello che spenderete durante il viaggio, necessita di una prenotazione online almeno 3/4 mesi prima, in alternativa sarà difficile trovare un posto al momento.





I voli si effettuano al mattino presto e sono della durata di circa un ora. Si sorvola tutta la piana di Bagan e al sorgere del sole si ha una visione globale di tutti i templi illuminati dalla luce dell’alba. Il volo in se e’ abbastanza breve in rapporto al costo ma e’ veramente suggestivo e spettacolare soprattutto per gli amanti della fotografia. Salutare il nuovo anno a bordo di una mongolfiera sorvolando i templi di Bagan, beh e’ stato un piccolo lusso si ma assolutamente fantastico e imperdibile sia dal punto di vista paesaggistico che fotografico. In alternativa se non riuscite a prenotare per tempo potete sempre mettervi in lista d’attesa o accontentarvi di ammirare l’alba dal basso arrampicati su di un tempio e vedere lo spettacolo al contrario, assistere all’alba con il cielo pieno di mongolfiere, non male e del tutto gratuito.
Comunque decidiate di passare questi due giorni a Bagan, qualsiasi sia il vostro mezzo per visitare i templi, non rimarrete delusi, ve lo garantiamo !!!!!!
Da Bagan nel pomeriggio avete il tempo di prendere il bus pomeridiano per il Lago Inle o se preferite potete optare per un volo, o un bus notturno che giungerà a destinazione la mattina presto del giorno successivo.



Il placido lago Inle e’ una delle cinque mete turistiche  più’ importanti della Birmania  e accoglie una schiera impressionante di turisti ma troverete anche voi il vostro angolino appartato di mondo.
Myaungshwe, all’estremità settentrionale del lago oggi si e’ trasformata  in un vivace centro turistico che offre centinaia di sistemazioni per tutte le tasche sia in campo di alloggio che di ristorazione. Fate tappa qui per almeno 2 giorni ed organizzatevi le vostre escursioni sul lago come più vi piace.


Noi consigliamo di contrattare con un barcaiolo il tragitto che più vi interessa e in una giornata, partendo molto presto, vi porterà alla scoperta di piccoli villaggi su palafitte, di folcloristici mercati galleggianti e ammirare l’alba o il tramonto in compagnia di particolari pescatori locali che saranno ben lieti di farsi fotografare. Un luogo che pure pieno di turisti vi sembrerà di vivere nel vostro piccolo, in maniera unica e solitaria, difficile da spiegare.



Il secondo giorno al lago dedicatelo alla visita di Pindaya, che si trova a un ora di strada e che potete raggiungere con un bus locale o noleggiando un taxi per conto vostro. Sulla strada non dimenticate di fare tappa ad un piccolo monastero alle porte di Nyaungshwe lo Shwe yaunghwe kyaung , molto suggestivo e soggetto perfetto per fare splendide foto; le insolite finestre a forma rotonda sono una cornice perfetta per i ritratti dei piccoli monaci che senza tanto insistere si faranno fotografare con immensa gioia.




La strada che vi porterà a Pindaya attraversa una delle aree più intensamente coltivate del Myanmar. Lungo il percorso incontrerete carretti trainati da bufali e gruppi di contadini intenti a lavorare i campi con i loro vestiti tradizionali che li contraddistinguono tra le varie tribù . L’obbiettivo principale  di questo viaggio  e’ la famosa grotta naturale di Shwe oo min a pochi chilometri dal centro di Pindaya, un enorme caverna  calcarea naturale con migliaia di  statue dorate del Buddha. Una visita imperdibile e a dir poco spettacolare. 


La Swe oo min pagoda e’ un labirinto di grotte all’interno di una grossa grotta. Dall’ultimo censimento la grotta conteneva più di 8.700 statue dorate di Buddha  lasciate nel corso dei secoli dai pellegrini birmani e altre più recenti donate da paesi di tutto il mondo. Raggiungete la grotta percorrendo una serie di gradini (parecchi) coperti da tettoie in tek con raffigurazioni di preghiere buddiste, anche se per i più pigri hanno messo in funzione un moderno ascensore al lato della scalinata (sconsigliatissimo) .

Passati i due giorni al lago Inle potete dedicarvi, per chi avesse tempo, a dei meravigliosi trekking di pochi giorni, affidandovi ad una guida locale e scegliendoli in base al vostro grado di allenamento.
La nostra tappa successiva e’ stata Negpali beach. Scelta dettata dal fatto che dal lago Inle vi sono voli diretti per il mare senza fare scalo nella capitale e abbiamo quindi optato per questa opzione lasciando così la visita di Yangon alla fine.




La tappa a Negpali beach è a nostro avviso obbligatoria sia per il mare  splendido e per nulla invidiabile ad altre località più turistiche confinanti con la Birmania, ma anche e soprattutto per respirare l’aria della costa, vivere qualche giorno visitando piccoli paesini di pescatori e assaporando l’atmosfera di questo  angolo della Birmania molto diverso dal resto del paese, surreale, fatto di piccole cose, di piccoli mercati e dall’acqua turchese del mare e dalle spiagge bianche contornate di palme.
10 anni fa raggiungemmo N. Beach via terra in bus, fu un esperienza dir poco massacrante, allora le strade erano del tutto sterrate ci impiegammo ben 40 ore; vi lascio immaginare il nostro stato, quindi memori di quell’esperienza abbiamo optato per un comodo volo di un ora  e anche se sicuramente ho sentito dire che la strada e’ stata ricostruita per intero forse l’aereo rimane in questo caso una valida e perfetta alternativa .
Ora può sembrare strano lasciarsi il resto del mondo alle spalle, ma quando approdate a N.Beach con le sue spiagge contornate di palme, le acque cristalline del golfo del bengala e il sorriso dei piccoli villaggi di pescatori che fanno da cornice, scoprirete che riuscirete a farlo.
Il posto e’ ancora legato alle sue radici di villaggio di pescatori  con le barche  a remi che vanno e vengono di giorno e di notte  cariche di pesce  che viene servito freschissimo  dai piccoli ristoranti improvvisati sulla spiaggia a pochi dollari.






Potrà capitarvi di vedere passare un carro trainato da buoi perché per la gente del posto questo mezzo di trasporto e’ di gran lunga più rapido e comodo rispetto alla strada principale. 
Potete passare qualche giorno a grogiolarvi al sole senza fare nulla o avventurarvi prendendo un piccolo bus locale nei villaggi di pescatori disseminati intorno alla spiaggia e visitare i piccoli mercati o imbattervi in qualche cerimonia religiosa buddista e rimanere a bocca aperta da quello che riuscirete a fotografare e sempre rincorsi da centinaia di bambini che non vorranno altro che essere fotografati con voi o semplicemente salutarvi per il semplice gusto di farlo.
Se però quello che cercate sono resort di lusso, vita da nababbi, lussuosi ristoranti e vita notturna,  allora dirigetevi altrove; N.Beach  non fa per voi, qui i piccoli alberghi sono molto alla mano, la luce viene erogata dalle 18 alle 6 e l’acqua non sempre e’ calda. I piccoli ristoranti sulla spiaggia hanno semplici sdraie dove sedervi direttamente sulla sabbia e spesso uscirete dall’albergo per andare a mangiare a piedi scalzi percorrendo la spiaggia e facendovi spazio tra piccoli granchi che corrono accanto ai vostri piedi. Non dimenticate mai di portare con voi una torcia giusto per individuare al ritorno il vostro hotel, l’unica luce che troverete e’ quella delle stelle ma qualche volta non basta.
Purtroppo abbiamo trascorso in questo paradiso solo pochi gironi  e ci siamo diretti verso la capitale per visitare quello che era rimasto da vedere: Yangon e il magico luogo di pellegrinaggio della Golden rock.
Il lungo viaggio che da Yangon porta alla pietra d’oro vale la pensa spezzarlo facendo una breve tappa a Bago, antica capitale del Myanmar.


Prendendo uno dei numerosi bus pubblici dalla stazione di Yangon in sole 2 /3 ore si arriva a Bago scendendo sulla strada principale, non avendo quest’ultima un vero e proprio terminal.
Se non fosse per gli innumerevoli siti sacri  e per le rovine del suo antico palazzo sarebbe molto difficile immaginare che questa città un tempo era la capitale della Birmania. 
Vale però sicuramente la pena passarci metà giornata anche solo per visitare la statua del grande Buddha, uno dei più antichi del paese, anche se recentemente ristrutturato  e il famosissimo monastero di kya kha kyaung.


Questo monastero e’ uno dei piu’ antichi e popolati del Myanmar. Prima dei disordini politici del 2007 ospitava ben 1.500 monaci  oggi invece ne accogli appena 500, ma la vista al mattino presto di questi monaci e novizi che escono dalle porte del monastero  per raccogliere le  elemosine  e’ uno spettacolo straordinario e di forte impatto emotivo. Dopo le 10.30 del mattino si e’ liberi di circolare nel monastero ed assistere alla preparazione del pranzo, sotto gli occhi divertiti dei monaci, si possono scattare splendide fotografie ed assistere a questo rituale così semplice ma nello stesso tempo suggestivo.
L’ideale per questa breve visita a Bago e’ quella di farsi portare da un riscio’ o un mototaxi per poter ottimizzare i tempi, ma non vi preoccupate una volta scesi dall’autobus saranno loro a trovare voi.
Ricordatevi solo di partire in direzione del monte Kyaaiktiyo non più tardi di metà pomeriggio, altrimenti non riuscirete a raggiungere  il monte per la sera e passare così la notte in cima al monte.
Saliamo quindi sul bus e dopo 4 ore si giunge al piccolo villaggio di Kinpun, affollato centro di ristoranti, negozi e hotel, e’ il villaggio alla base della montagna. Da qui grossi camion aperti percorrono  gli 11 km di tornanti in salita fino a raggiungere la pietra d’oro. I cassoni dei camion sono provvisti di panche di legno  e posso accogliere fino a 40 persone ma fidatevi il numero raddoppierà improvvisamente e vi ritroverete ad essere schiacciati per tutto il percorso. Nulla però di così tremendo visto che il viaggio dura solo un oretta e vi ritroverete in mezzo a centinaia di pellegrini che vengono da tutto il paese e pochissimi turisti , forse solo voi. 



Ammettiamolo: un gigantesco masso di pietra ricoperto d’oro in cima ad una montagna all’altezza di 2.000 metri può sembrare  una destinazione bizzarra, forse anche pacchiana, ma vi assicuriamo che c’e’ veramente  qualcosa di speciale e straordinario  in questo sito sacro. Il monumento, un enorme macigno in equilibrio precario, rivestito d’oro e sormontato  da una stupa, e’ una delle più importanti mete di pellegrinaggio per i buddisti del Myanmar. Non sorprende  quindi se durante il periodo dei pellegrinaggi (che va da novembre a marzo) qui in questo luogo regna un atmosfera di devozione e di pura e sorprendente magia, forse solo l’essere presente può rendere l’idea, vi assicuro un posto da non perdere.
Qualche informazione pratica al riguardo: in cima al monte non vi sono strutture di pernottamento spartane e nell’unico ostello presente (una lunga distesa di letti in camerate) e’ consentito il pernottamento ai soli Birmani e non ai turisti. Considerato che il primo camion parte dal villaggio alle 6 e l’ultimo fa ritorno alle 18, non pernottando in cima vi perderete lo spettacolo più suggestivo delle preghiere e la luce migliore del tramonto e l’alba. Quindi l’unico modo, a nostro avviso, per non perdersi questo magico momento e’ pernottare in uno dei 3 hotel ( ahimè non economici) situati in cima al monte. Hotel a nostro avviso molto cari in confronto allo standard del paese ma e’ l’unico modo per poter rimanere in cima durante la notte e non perdervi così il periodo migliore per ammirare questo straordinario spettacolo


La folla vi avvolgerà senza accorgervene e vi ritroverete immersi in un atmosfera surreale, e tutto vi sembrerà fuori dal mondo e avrete difficoltà una volta partiti a dimenticare quelle immagini, quei colori e quei profumi che si respirano in cima al monte.
Il giorno successivo, prendiamo il primo bus per la capitale che in 5 ore arriva a destinazione portandoci verso l’ultima tappa del nostro spettacolare viaggio: Yangon.
Pur non essendo piu’ la capitale ufficiale del Myanmar,  Yangon rimane  la città più grande e più importante del paese.
Concedetevi gli ultimi due giorni a girovagare per le sue affollate vie e a visitare le due grandi stupe, tra le più venerate e importanti del paese. 
Immergetevi nell’atmosfera dei bazar e riempitevi di souvenir in legno, prima di partire, senza dimenticarvi di trascorrere l’ultima sera ad ammirare la grande pagoda illuminata dalle luce della sera.
A nostro avviso due giorni sono sufficienti per visitare la capitale. Ottimizzate raggiungendo i vari siti di interesse con un riscio’ o se preferite un taxi.






La prima da visitare e’ sicuramente la Swedagon Paya, la meravigliosa piramide d’oro simbolo della Birmania. Visibile da quasi ogni punto della città questa stupa e’ uno dei siti buddisti più sacri del paese. Secondo la tradizione  lo zedi centrale alla stupa e’ alto 99 metri e ornato da 27 tonnellate  metriche di foglie d’oro e migliaia di diamanti e pietre preziose, custodirebbe ben 8 capelli del Buddha oltre che alle reliquie di tre Buddha. La visita a questa stupa e’ spettacolare e vi consigliamo di farla coincidere con le ultime ore del pomeriggio e le prime della sera così potrete ammirare le luci del tramonto e l’effetto straordinario nel buio della notte.



Una breve visita merita anche alle altre due stupe situate in centro città: Botataung Paya e Sule paya, anch’esse molto suggestive anche se di dimensioni molto più piccole rispetto alla precedente.
Una visita anche alla famosa statua del Buddha disteso nella Chaukhtagyi paya, che anche se e’ meno grande di quello di Bago e’ comunque uno dei più antichi e meglio conservati del paese.
Immergetevi poi nel caos del Bogyoke Aun San Market e spendete tutto quello che vi e’ rimasto in tasca, comprando souvenir in legno o in tek a prezzi veramente irrisori.
Si conclude così la nostra visita a questo meraviglioso paese.


Questa e’ la Birmania  diversa da ogni altro paese da voi conosciuto. Il ritmo del cambiamento non e’ stato però travolgente, per cui un viaggio qui vi riserverà  piaceri semplici e quel che e’ meglio incontrerete persone cortesi, spiritose,  affascinanti, curiose,,appassionate e desiderose di avere un  ruolo nel vostro mondo e di sapere che ne pensate del loro.

Benvenuti in Birmania: Mingalaba’.

Foto e Video: Viaggiatori on the road